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Terapia con il bambino

Psicologa Psicoterapeuta a Trieste

Martina Earle Psicologa Psicoterapeuta

La psicoterapia per i bambini non è semplicemente un intervento correttivo per risolvere i sintomi di disagio; è uno spazio vitale in cui il bambino può essere visto, ascoltato e accettato nel suo essere autentico. È un luogo in cui il bambino può giocare, esprimere i suoi conflitti e, soprattutto, sperimentare una relazione che rispetta i suoi tempi, i suoi bisogni e la sua unicità.

Nella stanza di terapia, il gioco è uno strumento fondamentale. Attraverso il gioco, il bambino può esprimere le sue ansie, le sue paure e i suoi desideri in modo simbolico. Il gioco rappresenta uno spazio transizionale: un'area intermedia tra la realtà interna del bambino e la realtà esterna, dove la fantasia e la realtà possono coesistere in modo sicuro. Qui, il bambino può esplorare e rielaborare i suoi conflitti, le sue difficoltà, senza il timore di essere giudicato o controllato.

Il terapeuta ha il compito di entrare in questo spazio con sensibilità e rispetto, offrendo un holding psicologico che permette al bambino di sentirsi contenuto, accolto e accettato. Inizialmente il terapeuta offre un sostegno forte e costante, ma gradualmente introduce elementi di frustrazione tollerabile, aiutando il bambino a sviluppare la capacità di gestire le emozioni difficili, le separazioni e i conflitti interni. Questo processo non avviene in modo forzato, ma nel tempo e in linea con le capacità del bambino.

In un mondo spesso frenetico e stressante, la psicoterapia offre al bambino un'opportunità per costruire un ponte tra il proprio mondo interno e il mondo esterno, ritrovando un senso di sé che sia autentico, saldo e resiliente.

La mia speranza è che, attraverso questa pratica, possiamo continuare a coltivare lo sviluppo sano di generazioni di bambini, capaci di vivere in modo autentico, libero e pieno di significato.

Mi occupo di

Problemi legati al sonno

  • Difficoltà a dormire da soli: Molti bambini, soprattutto nella fascia 0-5 anni, hanno difficoltà a dormire da soli e manifestano ansia da separazione quando vengono messi a letto.
  • Risvegli notturni frequenti: I risvegli durante la notte possono essere dovuti a incubi, problemi digestivi, dentizione o semplice abitudine. I genitori spesso si trovano a gestire notti interrotte, il che può essere fonte di stress e affaticamento.
  • Rituali complessi per andare a letto: Alcuni bambini sviluppano rituali di addormentamento complessi e prolungati, che richiedono la presenza del genitore per lunghi periodi.

Problemi comportamentali

  • Opposizione e disobbedienza: I comportamenti oppositivi e di sfida sono comuni nei bambini più grandi, intorno ai 3-8 anni. Questi possono manifestarsi come rifiuto di seguire le regole, discussioni frequenti e atteggiamenti provocatori.
  • Scatti d’ira e capricci: Nei bambini più piccoli, i capricci sono spesso legati a frustrazione, stanchezza o incapacità di comunicare i propri bisogni. Possono diventare molto intensi e difficili da gestire, mettendo a dura prova la pazienza dei genitori.
  • Aggressività: L’aggressività fisica o verbale può emergere quando il bambino è incapace di esprimere le proprie emozioni o si sente sopraffatto da un’esperienza.

Problemi legati all’alimentazione

  • Selettività alimentare: Molti bambini, in particolare tra i 2 e i 5 anni, attraversano una fase in cui rifiutano alcuni alimenti o accettano solo un numero limitato di cibi. Questo può generare preoccupazioni sui fabbisogni nutrizionali e lo sviluppo.
  • Rifiuto di mangiare a tavola: Alcuni bambini rifiutano di mangiare durante i pasti principali, preferendo snack o dolci. Questo comportamento può portare a tensioni durante i pasti e conflitti tra genitori e figli.

Problemi di gestione emotiva

  • Ansia da separazione: Nei bambini piccoli (0-3 anni), l’ansia da separazione è un problema comune. I bambini possono mostrare resistenza quando devono essere lasciati al nido o all’asilo, manifestando pianti, lamentele e angoscia.
  • Paure specifiche: I bambini tra i 3 e i 6 anni sviluppano frequentemente paure specifiche (es. buio, mostri, animali). Queste paure, seppur normali, possono influenzare le loro routine e comportamenti.

Problemi sociali

  • Difficoltà di interazione con i pari: Alcuni bambini trovano difficile stabilire e mantenere relazioni con i coetanei, mostrando timidezza eccessiva, aggressività o mancanza di competenze sociali appropriate.
  • Conflitti con fratelli e sorelle: La gestione dei conflitti tra fratelli può essere fonte di frustrazione per i genitori, specialmente quando le liti diventano frequenti e difficili da risolvere.

Problemi nella regolazione emotiva

  • Difficoltà nel gestire frustrazione e delusioni: Molti bambini tra i 3 e i 6 anni faticano a gestire le emozioni intense come la frustrazione, portando a scoppi di rabbia e pianto quando non riescono a ottenere ciò che vogliono.
  • Sensibilità eccessiva: Alcuni bambini reagiscono in modo molto intenso a stimoli sensoriali o a cambiamenti nell’ambiente, manifestando comportamenti di evitamento o crisi emotive.

Problemi di autonomia

  • Resistenza alla separazione dal genitore: In particolare nei bambini dai 0 ai 4 anni, il distacco dai genitori può essere problematico, sia per le prime esperienze di socializzazione (nido, asilo) sia per attività quotidiane (es. andare a letto da soli).
  • Difficoltà nell’acquisizione di autonomie quotidiane: I genitori possono lamentare problemi legati all’acquisizione di autonomie come il controllo degli sfinteri, vestirsi da soli o imparare a fare il bagno in autonomia.

Dr.ssa Martina Earle
Psicologa Psicoterapeuta a Trieste

AMBITI DI INTERVENTO

  • Problematiche relazionali ed affettive
  • Disturbi d’ansia e attacchi di panico
  • Disturbi depressivi
  • Sofferenza legata al rapporto con il proprio corpo
  • Disturbi del comportamento alimentare
  • Disagio esistenziale
  • Esperienze psicologicamente traumatiche
  • Malattie croniche
  • Adolescenza e sostegno della genitorialità

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